Padre Elia Catellani è un monaco certosino che ha scelto di stabilire il suo eremo a Soreto. Qui la natura offre una cornice di verde lussureggiante attorno ad una vallata, al cui centro sorgono i ruderi di un antico convento francescano che risale al 1500. Si realizza così un felice "coniugium" tra arte e natura sul morbido dorso della collina sorge oggi una Chiesa, nobile fattura del maestro Salvatore Fiume, dove si svolgono le sacre funzioni religiose e vengono accolti i pellegrini che, sempre in numero maggiore, giungono da ogni parte della Calabria e anche dalla vicina isola di Sicilia. Questo luogo, lontano dal frastuono assordante delle città, provoca nell'animo una specie di catarsi. Il silenzio interrotto solo dal fruscio delle piante e dal cinguettio degli uccelli, invita ad una pausa di meditazione sul mistero della vita ed offre all'uomo l'opportunità di intraprendere un dialogo con il Creatore, attraverso la bellezza del creato. Padre Elia è il custode solitario di tutto questo; il suo misticismo e il rigore della regola certosina creano quell'atmosfera di pace che "l'animo va cercando", quando approda in un luogo sacro come questo. Io ho avuto la fortuna di trovarmi in questo luogo e di dialogare con Padre Elia. La sua serenità, la pacatezza delle sue osservazioni, la profondità semplice delle sue speculazioni filosofiche mi hanno portato in una dimensione spirituale ed interiore tale da farmi sentire l'inutilità del nostro affanno quotidiano per i traguardi terreni e materiali. Padre Elia è guida dei molti giovani che, attanagliati da ansie e preoccupazioni, trovano nelle sue colte dissertazioni e nella sua saggezza umana e cristiana, le risposte ai frequenti dubbi sul significato dell'esistenza e sul grande tema della giustizia nel mondo. Il Certosino insiste sulla solidarietà, quella vera che opera in silenzio ed è categoria dello spirito. Il più grande gesto cristiano è per lui, saper offrire un servizio, una parola di conforto a chi soffre, ma anche aprire il proprio cuore a Dio. "Dio deve compiacersi di ciascuno di noi, come si è compiaciuto del figlio suo Gesù". Così dice Padre Elia con una forza straordinaria che convince e trascina. Bisogna ritrovarsi tutti a Soreto, almeno una volta nella vita, per capire da dove veniamo e dove andiamo; e se siamo confusi o smarriti Padre Elia ci condurrà per mano in un luogo di pace.
Maria Silvestro